Serie D – 19a giornata di campionato – La Cronaca

6/03/2009 di scena al palaPoggio, gremito in ogni ordine di posto, và in onda la Partita dell’anno per l’Arca di zio Benny, avversari i ragazzi della World Sportservice vittoriosi all’andata e vogliosi di ripetersi in trasferta. Bisogna vincere a qualunque costo: è questo l’imperativo che il mister Speranzini marchia a fuoco nelle teste dei giocatori prima della partita, il tecnico è consapevole che questa potrebbe essere l’ultima occasione per potersi regalare una vittoria tra le mura amiche e non bisogna lasciarsela sfuggire.
L’Arca (orfana di Lippi ma con un Danilo Critelli in più), in completo nero-arancio parte con un quintetto inedito, tra i pali, confermatissimo dopo la buona prestazione in casa dell’Emalenic, il portiere dell’under 21 Roberto Sganga, dietro ultimo Simone Paolucci, ai lati Iuffrida e Benaroyo, punta Fabio Paolucci.
La partenza dei ragazzi di Poggio Verde è da Santa Inquisizione, prima un’incomprensione tra Sganga e Benaroyo porta quest’ultimo ad infilare la propria porta con un beffardo autogol di testa, poi a distanza di 5 minuti, uno svarione difensivo libera l’attaccante della Sportservice (in tenuta bianco-rossa) che salta il portiere con una bella giocata di suola e mette dentro.
L’Arca si riorganizza e comincia a macinare gioco e azioni, prima è Benaroyo a centrare il palo, poi tocca a Di Pasquale mangiarsi il più facile dei goal a un metro dalla linea di porta, ci provano, anche i Paolucci con due belle azioni respinte dal portiere avversario. L’estremo difensore ospite è in giornata di grazia e si esalta, su una conclusione mancina di Speranzini, togliendo la palla dall’incrocio usando la mano di richiamo e volando alla sua destra per ribattere un fendente di Iuffrida.
Nel momento in cui l’Arca sembra avere la partita in mano, la Sportservice in contropiede trova il terzo goal e mette una seria ipoteca sulla partita, anche perché stavolta l’Arca accusa il colpo e rischia il tracollo salvata in più di una circostanza dal suo magico portiere. Mister Speranzini corre ai ripari, chiama il time out, mette dentro Maggi, Lemma e Critelli; i cambi funzionano e l’Arca ritrova equilibrio e torna a comandare il gioco, Fabio Paolucci si guadagna e batte velocemente un calcio d’angolo per l’accorrente Lemma, che finta il tiro e scarica dietro per Maggi che di prima gira su Critelli spostato tutto sulla sinistra; il laterale non ci pensa due volte e spara uno sputnik sotto l’incrocio che piega le mani del portiere avversario, 3 a 1 e partita riaperta.
Nel finale di primo tempo, l’arbitro regala un antipasto delle sue capacità, ammonendo per simulazione Speranzini falciato in mezzo al campo e non concedendo, malgrado falli vistosi o comunque interventi fallosi, il sospirato tiro libero, lasciando intatte le speranze della Sportservice di portare a casa i 3 punti.
Speranze che sembrano diventare certezze quando, ad inizio ripresa, l’arbitro si concede un vero e proprio show di mediocrità, di errori madornali e mirati contro l’Arca, regalando nell’arco di 10 minuti 7 falli agli avversari invertendo in maniera goffa, comica tra lo stupore stesso degli ospiti, punizioni e rimesse laterali. Una vera e propria crociata contro i nero-arancio che faticano a mantenere la calma e collezionano cartellini gialli nel tentativo (vano) di far tornare in se il signore vestito di nero.
Gli animi sugli spalti si scaldano, i tifosi avvertono la tensione in campo e cominciano a contestare l’arbitro, che risentito, butta fuori Speranzini per proteste e concede un incredibile tiro libero per una distanza non concessa su una rimessa laterale (il regolamento in questo caso prevede una punizione di seconda, e quindi non cumulabile per un eventuale tiro libero) scatenando la rabbia dei giocatori in campo, costringendo Benaroyo (capitano dopo l’uscita di Speranzini) agli straordinari per evitare ulteriori sanzioni.
Ma ormai l’omino vestito di nero l’ha fatta grossa, esplode violenta la contestazione sugli spalti, la dirigenza nella figura di Loredana chiede ai giocatori di lasciare il campo in segno di protesta, seguono attimi di confusione e di incertezza, poi Sganga respinge il tiro libero, la squadra si carica e resta in campo, perché è arrivato il momento di far vedere che a questi ragazzi gli attributi non mancano, che non meritano la bassa posizione di classifica che occupano e che è arrivato il momento di vincere.
Dentro la massima formazione offensiva possibile, basta polemiche, basta tensioni, basta parlare, ora si gioca e la partita diventa un assedio. La Sportservice non riesce più a mettere il naso fuori dalla metà campo, è un monologo dell’Arca che a 6 minuti dal termine trova la rete della speranza con Iuffrida che salta secco il suo diretto avversario e brucia, con un bolide terra-aria, le mani del portiere avversario. E’ la rete che trasforma Poggio Verde in una fossa di leoni perché adesso ci credono tutti nella rimonta.
Sugli spalti tutti in piedi a seguire gli ultimi minuti, dalla tribuna alla curva, dove Bianconi e Colantoni guidano gli Arca supporters, è un’unica voce di incoraggiamento ai giocatori e di insulti all’arbitro che continua nella sua opera certosina di distruzione dell’Arca richiedendo l’intervento dei carabinieri, per impossibilità climatica (parole sue) di proseguire la partita.
Un altro tiro libero regalato e altra grandiosa parata di Sganga, sul rovesciamento di fronte Fabio Paolucci punta e affronta da solo tutta la Sportservice schierata a difendere il proprio portiere, un dribbling un altro ancora, un rimpallo vinto e un tentativo di intervento killer del numero 5 avversario, che frutta un insperato calcio di punizione appena fuori dal limite dell’area di rigore posizione centralissima. Manca un minuto alla fine della partita e sul pallone và Danilo Critelli, breve rincorsa e rasoiata imprendibile a pelo d’erba che batte due volte sul palo prima di gonfiare la rete, è lo strameritato pareggio per i ragazzi di Poggio che non perdono tempo, recuperano il pallone e lo portano a centrocampo; vogliono provare a vincere questa partita a qualunque costo.
L’arbitro (se così si può definire) concede il recupero, 2 minuti di speranze, fuori uno stremato Iuffrida e dentro Lemma per l’assalto finale, ma proprio alla prima azione del recupero serve un prodigioso Sganga in controtempo per opporsi ad un diagonale terrificante del capitano avversario; nel secondo ed ultimo minuto di recupero dopo l’ennesima attacco a valanga dei nero-arancio, la palla dopo un contrasto rotola all’altezza del tiro libero.
Sul pallone vanno tutti, i giocatori in campo, quelli in panchina, quelli in tribuna ( presenti comunque a dare sostegno alla squadra: Marco, Ciuffo, Robertino, Lippi e Tribbe : grandissimi) i tifosi sugli spalti, la dirigenza e qualcun altro che ci guarda da lassù. Ci vanno tutti, ma il più veloce è Fabio Paolucci che irrompe e di destro mette dentro.
Quello che succede dopo è negli occhi di chi c’era: ognuno reagiva in maniera diversa, chi correva in mezzo al campo, chi esultava dalla panchina, chi si arrampicava sulle recinzioni per abbracciare la gente sulle tribune impazzita di gioia e di rabbia, chi cercava di mantenere la calma sapendo che la partita ancora non era finita, ma poco importava quello che succedeva, la cosa importante è che succedeva.
Gli ultimi secondi scorrono via veloci, l’Arca controlla e VINCE! La festa negli spogliatoi, l’abbraccio corale a fine partita fra tutti, i sorrisi, le pacche sulle spalle, il boato finale al triplice fischio che fa esplodere Poggio Verde come la “Bomboniera” ad un goal del Boca, dimostrano che quel progetto iniziato a Settembre e proseguito tra mille difficoltà, tra problemi, infortuni, squalifiche, cambi d’allenatore, discussioni e tante tante altre cose da riempire facebook per mesi e mesi, alla fine dimostra che una squadra c’è……. l’ARCA c’è!!!!!

Nota della dirigenza: Questa partita ha dimostrato come spesso i ragazzi sono più SAGGI degli adulti, un GRAZIE da parte di tutti noi non solo per la vittoria ma soprattutto per la maturità mostrata in campo e fuori.